Uno standard semplificato per le PMI non quotate per intraprendere un percorso di sostenibilità

Come è già noto, la CSRD – Direttiva (UE) 2022/2464 obbliga e via via obbligherà molte imprese alla rendicontazione delle proprie attività e investimenti in materia di sostenibilità (circa 50.000 imprese nell’Unione Europea). Tale rendicontazione si basa sui fattori ESG (Environmental, Social, Governance) e contribuisce a fornire un parere sul profilo o sulle caratteristiche di sostenibilità di un’impresa, sull’esposizione ai rischi per la sostenibilità e sull’impatto sulla società e sull’ambiente.

Tali obblighi di rendicontazione decorrono dall’esercizio 2024 per le imprese già soggette a rendicontazione non finanziaria, e interesseranno gradualmente anche le PMI.

Qual è l’impatto della CSRD sulle PMI?

Il CSRD distingue tra PMI quotate e non quotate. Le quotate saranno tenute a redigere una rendicontazione di sostenibilità per l’esercizio finanziario 2026, mentre le PMI non quotate non rientrano nel campo di applicazione della CSRD. Tuttavia, l’adeguamento agli standard europei ESRS rappresenta una grande opportunità per le PMI non quotate coinvolte in maniera indiretta dalle normative attualmente in vigore, in quanto alle aziende di maggiori dimensioni viene chiesto di rendicontare la sostenibilità dell’intera value chain, coinvolgendo in tal senso sia fornitori che clienti. Questo implica che alle PMI non quotate saranno richieste informazioni sulla sostenibilità da parte della società cui è fornitore, oppure potranno essere imposti requisiti di sostenibilità, ad esempio attraverso obblighi contrattuali.

La maggior parte delle imprese italiane sono PMI. Secondo il Rapporto Regionale PMI 2023 di Confindustria e Cerved sono circa 160.000, di cui quasi 4.000 in Trentino-Alto Adige.

Le PMI quotate italiane, secondo Borsa Italiana, sono circa 340 e rappresentano circa l’80% di tutte le società quotate italiane.

Quali strumenti a supporto delle PMI?

Per le PMI non quotate EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) ha deciso di sviluppare uno standard volontario e semplificato, affinché dispongano di uno strumento semplice per rendicontare i temi ESG. Lo standard VSME ESRS copre le stesse questioni di sostenibilità dei principi europei di rendicontazione di sostenibilità (ESRS) per le grandi imprese. Tuttavia, si basa sul concetto chiave di proporzionalità e tiene quindi conto delle caratteristiche fondamentali delle micro, piccole e medie imprese.

Le piccole e medie imprese (PMI) svolgono un ruolo chiave nell’economia europea e si trovano ora al centro di una rivoluzione: l’integrazione della sostenibilità nella loro gestione e rendicontazione. Con lo standard volontario per le PMI non quotate, EFRAG propone un importante strumento di rendicontazione che mira a:

  1. aiutare le micro, piccole e medie imprese non quotate a rispondere alle richieste di informazioni sulla sostenibilità che ricevono dalle controparti commerciali, quali: banche, investitori o grandi aziende, della cui catena di valore le PMI fanno parte;
  2. facilitare la transizione verso un’economia sostenibile e inclusiva anche nelle PMI non quotate, nel più ampio obiettivo di creare una cultura della sostenibilità nella gestione delle imprese;
  3. migliorare la gestione delle sfide sociali e ambientali che devono affrontare, come l’inquinamento, la salute e la sicurezza dei lavoratori. Ciò sosterrà la loro crescita competitiva e migliorerà la loro resilienza nel breve, medio e lungo periodo.
Cosa possono fare le PMI per prepararsi e intraprendere un percorso verso la sostenibilità?

Il primo step per intraprendere un percorso di sostenibilità è la valutazione ESG tramite un assessment di sostenibilità. Questo non solo aiuta a identificare il proprio posizionamento rispetto ai competitor, ma anche a individuare punti di forza e aree di miglioramento.

Linfa Consulting supporta le imprese nell’implementazione di strategie di sviluppo sostenibile e nella rendicontazione di sostenibilità, divenendone partner in un percorso volto ad integrare strategie ESG nel modello di governance e di business, attraverso la misurazione d’impatto e del valore condiviso

Un processo che accompagna le imprese attraverso un framework strutturato i cui passi chiave sono:

  • sottoporsi ad una valutazione di sostenibilità per identificare il contesto, le attività, gli stakeholder;
  • creare un piano d’azione con obiettivi ambientali, sociali ed economici chiari, misurabili e monitorabili nel tempo;
  • predisporre un report di sostenibilità in cui raccogliere tutte le informazioni di carattere non finanziario, i progressi e i risultati raggiunti.
Vuoi conoscere l’impatto della CSRD sul tuo business o sei interessato a misurare e monitorare le performance ESG? Se stai cercando supporto su come adeguarti alla nuova direttiva, contattaci!