Pionieri dello sviluppo sostenibile di destinazione
Global Sustainable Turism Council (GSTC) è uno degli strumenti più valevoli per certificare la sostenibilità e la responsabilità sociale delle destinazioni turistiche (GSTC CD) e di hotel e tour operator (GSTC C-HTO).
Per approfondire i punti di forza di questo importante standard, Linfa ha incontrato Stefano Ravelli, Amministratore delegato dell’Azienda di Promozione Turistica della Valsugana, che nel 2019 ha colto le sfide della sostenibilità diventando la prima destinazione al mondo certificata secondo gli standard GSTC CD. Esito che poggia le sue radici in un terreno da tempo fertile: già a partire dagli anni 2000 sono state realizzate progettualità a forte contenuto di sostenibilità, ne sono esempio Vacanze in baita, volto al recupero di baite semi-abbandonate e alla loro immissione sul mercato turistico, e Adotta una mucca, nato in seno alla problematica dell’abbandono dei pascoli in quota che ha portato quest’anno a ben 2600 adozioni.
Una scelta per il territorio, con il territorio
Molte best practices che tuttavia non venivano messe a sistema per una corretta comunicazione e condivisione con turisti e residenti. Questa la principale motivazione che ha spinto la destinazione a certificarsi, insieme alla necessità, afferma Stefano Ravelli, di aumentare il valore percepito non solo da parte del turista, ma in primis dalla popolazione residente.
Un esempio sicuramente d’eccellenza ma che, data la complessità del sistema-destinazione, ha richiesto la cooperazione delle realtà locali per la raccolta delle informazioni e delle evidenze necessarie per rispondere ai criteri di GSTC. A questo scopo è stato reso protagonista il territorio e le sue comunità, coinvolte in un percorso partecipato realizzato in quattro differenti aree.
Non un punto di arrivo ma di partenza, afferma Ravelli. La certificazione GSTC è estremamente dinamica: i criteri sono costantemente aggiornati ed ogni anno dobbiamo rispondere a nuovi criteri con nuove evidenze, ti obbliga ad uscire dalla comfort zone della promozione turistica e cercare le risposte. Infatti, è nel momento in cui abbiamo ottenuto questo importante riconoscimento che ci siamo resi conto che era solo un punto di partenza che avrebbe portato anno dopo anno ad una maggiore sensibilità sul tema della sostenibilità.
Un continuum che vede come seconda tappa il percorso, mai realizzato prima, di certificazione collettiva GSTC C-HTO delle strutture ricettive, con il coinvolgimento di 10 operatori.
Fondamentale è, infatti, rendere la popolazione e gli operatori economici della Valsugana protagonisti ed ambasciatori del territorio e della sostenibilità, concetto ribadito anche nell’intervento alla XXIII edizione della BITM – Le Giornate del Turismo Montano.
Ci siamo trovati a parlare di turismo come bene comune, perché anche noi stiamo cambiando il nostro ruolo, da Apt ad agenzie per il territorio, investendo anche e soprattutto sui residenti per avere la consapevolezza su quanto siamo fortunati a vivere qui, perché per vendere meglio dal punto di vista turistico la destinazione i primi che devono essere consapevoli del suo valore sono chi la vive. Abbiamo iniziato circa cinque anni fa a fare un percorso di giovani ambasciatori di territorio, coinvolgendo ogni anno circa 20 ragazzi per fare attività formative per conoscere la destinazione e capire come comunicarla.
Pionieri sì, ma in rete
L’auspicio e l’intenzione di Ravelli è di non proseguire da soli, ma di uscire dai propri confini al di fuori degli schemi della concorrenza per realizzare partnership per gli obiettivi come definito dal diciassettesimo goal di Agenda 2030.
Quello che ho capito è che da soli non si va da nessuna parte: la sostenibilità è un tema talmente complesso nel quale la singola realtà incide poco. Il diciassettesimo obiettivo di Agenda 2030 diventa quindi fondamentale, altrimenti si configura uno scenario di tante tante eccellenze che non vengono messe a sistema. Le difficoltà si possono superare trovando insieme strategie, uscendo dal contesto territoriale e della competizione.
Anche per Linfa fare rete è fondamentale: essere partner attivi di destinazioni, aziende ed organizzazioni per il raggiungimento di obiettivi condivisi e per una crescita durevole e sostenibile che renda proattivi alle sfide future.